Norcia

foto di Hagai Agmon-Snir – Wikimedia
  • Cosa vedere
    • Piazza San Benedetto
    • Il Duomo di Santa Maria Argentea
    • Il Museo della Castellina
    • Slow Rafting
  • Quando andare
    • Febbraio – Nero Norcia
    • Giugno – La Fioritura di Castelluccio
  • Cosa mangiare
    • Panino al Prosciutto di Norcia
    • Salsicce di Maiale e di Cinghiale
    • Coglioni di Mulo
    • Tartufo Nero
    • Pasta alla Norcina
    • La Zuppa di Lenticchie di Castelluccio
    • Lo Zampone con le Lenticchie di Castelluccio

Cosa vedere

Norcia è un vero gioiello verde incastonato nel cuore verde dell’Umbria, con la una storia millenaria e i profumi intensi. Preparatevi a scoprire un borgo autentico, culla di San Benedetto e custode di tradizioni gastronomiche uniche! Le origini di questa città affondano in epoca preromana, probabilmente umbra o sabina. I Romani la conquistarono nel III secolo a.C., chiamandola Nursia. Divenne un municipio importante per la sua posizione strategica lungo la Via Salaria.
La città è celebre soprattutto per aver dato i natali a San Benedetto da Norcia nel 480 d.C., figura fondamentale per la storia del monachesimo occidentale).
Norcia è un’esperienza che coinvolge tutti i sensi: la bellezza dei suoi monumenti, la ricchezza della sua storia, i sapori unici della sua gastronomia e la maestosità del paesaggio circostante. Venite a scoprire questo angolo di Umbria che vi lascerà un ricordo indelebile!
Per saperne di più vai su www.comune.norcia.pg.it

Piazza San Benedetto

foto di Hans Peter Schaefer – Wikimedia

Il viaggio inizia varcando le imponenti mura medievali del XIV secolo, un abbraccio di pietra che racchiude un centro storico ricco di fascino. Passeggiando tra le sue vie, respirerete un’atmosfera di quiete e storia, interrotta solo dal vociare dei locali e dai profumi invitanti delle botteghe artigiane.
Il cuore pulsante di Norcia è Piazza San Benedetto, un’elegante agorà dominata dalla statua del Santo Patrono, che da qui ha irradiato la sua spiritualità in tutta Europa. Ammirate la facciata della Basilica di San Benedetto, un tempo maestosa testimonianza della sua nascita, oggi ferita ma simbolo di resilienza.

Il Duomo di Santa Maria Argentea

Non lontano, sorge il Duomo di Santa Maria Argentea, con la sua sobria eleganza cinquecentesca, custode di opere d’arte e di una storia religiosa secolare.

Il Museo della Castellina

Per un tuffo nel passato, visitate La Castellina, un’imponente fortezza rinascimentale voluta da Giulio III, che oggi ospita un piccolo museo dove potrete scoprire la storia e l’arte del territorio.

Slow Rafting

Appena fuori Norcia potrete avere l’occasione di vivere un’esperienza unica e rigenerante: lo Slow Rafting! Immaginate di lasciarvi dolcemente cullare dalle acque cristalline del fiume, a bordo di comodi gommoni, mentre ammirate con calma il paesaggio incantevole che vi circonda. Le sponde verdeggianti, la fauna selvatica che popola le rive e il lento scorrere del fiume vi regaleranno momenti di puro relax e contatto con la natura incontaminata. Lo slow rafting è un’attività adatta a tutti, perfetta per famiglie, coppie e gruppi di amici che desiderano godersi la bellezza del fiume in modo tranquillo e sicuro. Non richiede particolari abilità o preparazione fisica, solo la voglia di immergersi in un ambiente naturale suggestivo e di staccare dalla frenesia della vita quotidiana. Durante la discesa, avrete la possibilità di osservare da vicino la ricca biodiversità del fiume, ascoltare il suono rilassante dell’acqua e magari fare una sosta per un bagno rinfrescante nelle limpide pozze naturali.
Per saperne di più vai su www.raftingumbria.it

Quando andare

La Fioritura di Castelluccio

foto di Peter Forster – Wikimedia

Oltre le mura, Norcia vi offre uno scenario naturale mozzafiato. Siete alle porte del Parco Nazionale dei Monti Sibillini, un regno di montagne maestose, valli incantate e borghi medievali sospesi nel tempo. Escursioni a piedi o in mountain bike, passeggiate a cavallo, ciaspolate in inverno: le opportunità per immergersi nella natura incontaminata sono infinite.

Se vi trovate in Umbria tra fine giugno e la prima metà di luglio non vi potete perdere la fioritura di Castelluccio, uno spettacolo naturale mozzafiato che si verifica ogni anno sugli altipiani di Castelluccio di Norcia, situati nel cuore del Parco Nazionale dei Monti Sibillini. Questi vasti pianori, chiamati Pian Grande, Pian Piccolo e Pian Perduto, si trasformano in un tripudio di colori grazie alla fioritura contemporanea di diverse specie di fiori selvatici e delle coltivazioni di leguminose, in particolare la rinomata lenticchia di Castelluccio IGP. Non si tratta di una singola fioritura, ma di una successione di fioriture che cambiano gradualmente l’aspetto del paesaggio. Iniziano a comparire i colori delicati dei narcisi e delle genzianelle, seguiti dal giallo intenso della senape selvatica. Verso la fine di giugno e l’inizio di luglio, il rosso vibrante dei papaveri domina la scena, mescolandosi con il blu dei fiordalisi, il bianco delle margherite e le diverse tonalità di viola e trifoglio. Questo mosaico di colori è un’attrazione unica che richiama turisti e appassionati da tutto il mondo. La fioritura non è solo un piacere per gli occhi, ma anche un fenomeno importante per l’ecosistema e per l’agricoltura locale, in quanto favorisce l’impollinazione delle colture. L’esatto periodo di massima fioritura varia di anno in anno a seconda delle condizioni climatiche. È consigliabile informarsi sulle previsioni e sulle condizioni specifiche dell’anno per non perdere questo spettacolo effimero e indimenticabile. Passeggiare tra i piani fioriti è un’esperienza suggestiva, ma è fondamentale rispettare l’ambiente e non calpestare i fiori per preservare questa meraviglia naturale.
Per maggiori informazioni vai su www.castellucciodinorcia.it

Nero Norcia

Nero Norcia è la Mostra Mercato Nazionale del Tartufo Nero Pregiato e dei Prodotti Tipici che si tiene annualmente a Norcia, solitamente tra la fine di febbraio e l’inizio di marzo. È l’evento più importante dedicato al celebre tartufo nero di Norcia e rappresenta una vetrina d’eccellenza per le produzioni agroalimentari di questo territorio e non solo. Durante la manifestazione, il centro storico di Norcia si anima di stand espositivi dove produttori locali e provenienti da altre regioni italiane offrono in degustazione e vendita.
Il Tartufo Nero Pregiato di Norcia: protagonista indiscusso, in tutte le sue forme (fresco, conservato, lavorato).
I prodotti tipici della norcineria: salumi di alta qualità come il prosciutto di Norcia IGP, la salsiccia norcina, il guanciale, il salame e molte altre specialità.
Altre eccellenze gastronomiche: lenticchie di Castelluccio IGP, formaggi, olio extravergine d’oliva, miele, dolci tradizionali e vini umbri.
Artigianato locale: prodotti legati alla tradizione del territorio.
Oltre all’aspetto commerciale, Nero Norcia è anche un’occasione per degustazioni e show cooking, chef rinomati propongono piatti a base di tartufo e altri prodotti locali, momenti di approfondimento su temi legati al tartufo, all’agricoltura e al turismo del territorio, musica, spettacoli e animazione per le vie del borgo.
In sintesi, Nero Norcia è una manifestazione imperdibile per gli amanti del buon cibo, in particolare del tartufo nero, e per chi desidera scoprire le eccellenze di Norcia e della Valnerina in un’atmosfera festosa e ricca di sapori autentici. È un evento che contribuisce a promuovere il territorio, le sue tradizioni e i suoi prodotti di alta qualità.
Per maggiori informazioni vai su www.nero-norcia.it

Cosa mangiare

Panino al Prosciutto di Norcia

foto di GBSurf – Pixabay

Ma Norcia non è solo storia e arte, è soprattutto un paradiso per i buongustai. Preparatevi a un’esperienza sensoriale indimenticabile! La città è la patria indiscussa della Norcineria, l’arte della lavorazione del maiale che qui raggiunge vette di eccellenza. Assaggiate i salumi dal sapore intenso e autentico, frutto di una tradizione secolare.
Tutti gli abitanti dell’Umbria prima o poi fanno un salto a Norcia per mangiare il panino al Prosciutto di Norcia passeggiando per piazza San Benedetto.

Salsicce di Maiale e di Cinghiale

foto di www.norcineriaansuini.it

Le Salsicce di Norcia sono un prodotto di salumeria tipico della zona di Norcia celebre per la sua antica tradizione norcina nella lavorazione delle carni suine. Sono realizzate con tagli pregiati e magri del suino, in particolare spalla e coscia, con una piccola aggiunta di pancetta per conferire morbidezza e sapore. La carne viene macinata a grana media o fine, a seconda della tipologia (fresca o stagionata). La ricetta tradizionale prevede l’utilizzo di pochi ma sapienti ingredienti: sale, pepe nero macinato, aglio e spesso un tocco di vino bianco secco. Alcuni produttori possono aggiungere altre spezie in minima parte, ma la semplicità è un tratto distintivo. L’impasto viene insaccato in budello naturale di suino, che conferisce la tipica forma e permette una stagionatura ottimale. Le salsicce vengono legate a mano con spago naturale, creando la tradizionale forma a “U” o a catena per le salsiccette. Dopo una breve fase di asciugatura, le salsicce stagionano in ambienti freschi e ben aerati per un periodo variabile (da alcune settimane a diversi mesi), sviluppando un sapore più intenso e una consistenza più compatta. Alcuni produttori effettuano una leggera affumicatura iniziale. Il sapore è delicato ma deciso, con le note aromatiche delle spezie che esaltano la qualità della carne suina. La versione stagionata ha un gusto più concentrato e un profumo caratteristico.

Coglioni di Mulo

foto di www.norcineriaansuini.it

Se siete amanti degli insaccati non perdetevi una vera prelibatezza, i Coglioni di Mulo, la particolarità di questo salume sta proprio nella sua forma: è una grossa salsiccia dalla forma allungata e irregolare, spesso legata a mano in modo rustico, che ricorda, con un po’ di immaginazione, le parti anatomiche a cui fa riferimento il nome. Questa forma non è casuale, ma deriva da un metodo di lavorazione tradizionale che permetteva una stagionatura uniforme e una migliore conservazione. Si ottiene macinando finemente la spalla di suino e la parte sottostante. Il salame è arricchito con condimenti naturali, come il sale, il pepe e l’aglio, al centro viene aggiunto un lardello a sezione quadrata. Insaccato rigorosamente in budello naturale, risulta leggermente più morbido rispetto agli altri salumi, stagiona per 70/90 giorni, iniziando dalla cantina con camino a legna.

Tartufo Nero

foto di WikiImages – Pixabay

E poi c’è il Tartufo Nero pregiato: Tartufo di Norcia, Tartufo Nero Pregiato, Tuber Melanosporum Vittadini, Tartufo Dolce. Quattro termini per identificare lo stesso pregiato fungo sotterraneo, il più ambito dopo quello bianco., re della tavola norcina, che profuma ogni piatto con la sua inconfondibile fragranza.
Il Tartufo Di Norcia fra i tartufi neri è il più apprezzato e anche il più costoso, è un fungo ipogeo, che cioè si sviluppa sottoterra, in simbiosi con le radici di alberi come nocciolo, rovere, carpino nero, leccio, olivo, roverella, cerro e cisto, in boschi situati a un’altezza compresa fra i 400 e gli 800 metri, nel territorio di Norcia, in Umbria. La raccolta del Tartufo di Norcia, soggetta a calendari regionali, viene effettua da metà novembre a metà marzo dai cosiddetti “cavatori”, coadiuvati dai preziosissimi cani da tartufi.

Pasta alla Norcina

Se vi trovate a Norcia assaggiate la Pasta alla Norcina, una pasta Probabilmente il prodotto più emblematico dopo il prosciutto. È una salsiccia di puro suino, spesso aromatizzata con sale, pepe nero, aglio e a volte un tocco di finocchio selvatico. Si distingue per il suo sapore intenso e la consistenza compatta. La troverai sia fresca (da cuocere) che stagionata (da consumare tal quale).

La Zuppa di Lenticchie di Castelluccio

Le Lenticchie di Castelluccio hanno una storia antichissima, radicata negli altopiani carsici vicino Norcia, all’interno del Parco Nazionale dei Monti Sibillini. Già nel 3000 a.C., come testimoniano ritrovamenti di semi in tombe neolitiche, questo legume rappresentava un alimento fondamentale per le popolazioni locali. Coltivate da secoli in un ambiente unico, caratterizzato da un clima rigido e un terreno particolare, queste lenticchie hanno sviluppato caratteristiche distintive come la buccia sottile e la resistenza ai parassiti, tanto da non necessitare di ammollo prima della cottura. La loro coltivazione è sempre stata legata alla tradizione contadina di Castelluccio, un piccolo borgo che vive in simbiosi con questa preziosa leguminosa, la cui fioritura in estate trasforma l’altopiano in uno spettacolo di colori.

Parlando di piatti tipici, un modo semplice e autentico per gustare le lenticchie di Castelluccio è la Zuppa di Lenticchie. Preparata con un soffritto di verdure come cipolla, carota e sedano, a cui vengono aggiunte le lenticchie e brodo vegetale, questa zuppa esalta il sapore delicato e terroso del legume, spesso arricchita da un filo d’olio extravergine d’oliva a crudo e, a piacere, una fetta di pane abbrustolito.

In tutta Italia a capodanno, durante la cena di San Silvestro, si mangia lo Zampone con le Lenticchie per una tradizione che affonda le sue radici nell’antica Roma. La forma piccola e appiattita delle lenticchie ricorda quella delle monete. Già gli antichi Romani usavano regalare una borsa piena di lenticchie come augurio che si trasformassero in denaro e portassero fortuna e prosperità per l’anno nuovo. La credenza popolare vuole che più lenticchie si mangiano, maggiore sarà la ricchezza accumulata durante l’anno. Durante la cottura, le lenticchie aumentano di volume. Questo è visto come un auspicio di crescita e abbondanza per l’anno che sta per iniziare. L’usanza di mangiare lenticchie a Capodanno si è tramandata nei secoli, diventando un rito scaramantico ben radicato nella cultura italiana. Spesso le lenticchie vengono accompagnate da cotechino o zampone, anch’essi considerati simboli di abbondanza e ricchezza, specialmente per la loro origine dal maiale, animale tradizionalmente associato alla prosperità. Mangiarle a Capodanno è quindi un auspicio di ricchezza e abbondanza per l’anno nuovo. Lo zampone, con la sua ricchezza e il suo sapore intenso, aggiunge un elemento di festività e opulenza al piatto, rafforzando l’augurio di un anno prospero e fortunato. Insomma non si può incominciare l’anno senza aver mangiato un piatto di Lenticchie! Meglio se quelle di Castelluccio!